Una (dis)avventura chiamata Mughetto: cos’è, come riconoscerlo ed evitarlo

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Non conoscevo l’esistenza del Mughetto prima di diventare mamma e non auguro a nessun bambino di vivere quello che purtroppo ha vissuto Flavia nel suo primo mese di vita, ma prima di raccontarti la mia disavventura, conosciamo meglio il “nemico”.

Cos’è il Mughetto e quali sono le cause

Il Mughetto o candidosi orale è un’infezione fungina abbastanza diffusa tra i neonati, perché nei primi due mesi di vita il loro sistema immunitario è in fase di sviluppo ed è proprio a causa di questa scarsa difesa immunitaria che il mughetto colpisce in media 7 bambini su 10 nelle primissime settimane di vita.

La causa principale di questo disturbo, infatti,  è proprio una scarsa risposta immunitaria, non a caso spesso il Mughetto appare in seguito ad un trattamento antibiotico, oppure, nel caso dei neonati, quando il sistema immunitario si sta formando.

Il responsabile di questa infezione è la Candida Albicans, un fungo normalmente innocuo già presente nel nostro organismo, ma che in determinate condizioni inizia a proliferare in maniera incontrollata generando una serie di infezioni.

Questo fungo può colpire varie parti del corpo, specie quelle più calde e umide, in generale e in particolar modo nei bambini, bisogna porre particolare attenzione alle parti intime e alla bocca, dove la candida trova l’habitat ideale per riprodursi.

Inoltre, vista la mia brutta esperienza, sento di evidenziare un aspetto che nel mio caso fu trascurato: se un neonato allattato al seno sviluppa il Mughetto molto probabilmente anche la mamma è stata contagiata, perché la candida passa facilmente dalla bocca del piccolo al seno materno. Dunque, in questa circostanza è importante che non solo il bambino, ma anche la mamma intraprenda una terapia per debellare la candida, diversamente non avrebbe alcun senso.

La candidosi orale, quindi, può interessare anche gli adulti, ma nel caso dei bambini ci sono alcune categorie che risultano maggiormente esposte:

  • I bambini prematuri, perché non hanno avuto “il tempo” di ereditare dalla placenta materna un corredo sufficiente di anticorpi;
  • I bambini nati sotto peso;
  • I bambini nati con parto naturale se la madre è affetta da candidosi vaginale;
  • I neonati non allattati al seno, perché sprovvisti di lattobacilli e bifidobatteri presenti nel colostro e nel latte materno; spesso carenti anche di lattoferrina, non presente nel latte in formula, che ha funzioni antinfettive e immunomodulanti.

Come si manifesta in un neonato

 

Secondo la mia esperienza personale, il primo segnale d’allarme è la comparsa di una patina bianca sulla lingua. Tuttavia, questa manifestazione può interessare anche il palato, le gengive, l’interno delle guance e gli angoli della bocca dove possono svilupparsi delle fessure. Quando abbiamo notato questa macchia bianca sul dorso della lingua di Flavia abbiamo chiesto spiegazioni al pediatra, il quale ci liquidò superficialmente sostenendo che si trattasse di residui di latte.

A questo proposito è bene chiarire che il Mughetto a differenza dei residui di latte non si rimuove facilmente con il semplice sfregamento di una garza sterile sulla lingua o sulle parti interessate, ma è caratterizzato da placche biancastre, lattescenti e puntiformi spesso accompagnate da una mucosa fortemente arrossata.

Tuttavia, Flavia era tranquilla, per cui non avevamo motivo di dubitare della diagnosi del pediatra, fino a quando non cominciò ad essere intrattabile e a piangere in maniera inconsolabile, apparentemente senza motivo.
Ad oggi dico: “per fortuna” il pediatra che ci seguiva all’epoca era in ferie, per cui siamo stati costretti a ricorrere al pronto soccorso pediatrico per farla visitare e così abbiamo “conosciuto” il Mughetto.

Questo disturbo è accompagnato da un forte bruciore e secchezza della bocca che spesso si traduce in un rifiuto del cibo; inoltre, se l’infezione si estende anche alla gola e all’esofago, il piccolo potrebbe avere anche difficoltà a deglutire. Infine, nei casi più gravi, l’infezione da mughetto può portare anche febbre, vomito, tosse e diarrea.

Accorgimenti utili per evitarlo o ridurlo

Ci sono una serie di “buone abitudini” che possono aiutarci ad evitarlo o nel caso in cui quella patina bianca abbia fatto già capolino nella bocca di nostro figlio possono aiutarci a ridurlo fino a mandarlo via; l’importante è non trascurare il mughetto, perché potrebbe estendersi in altre parti del corpo, come l’intestino e gli organi genitali.

Ecco cosa fare per prevenire o ridurre il mughetto in un neonato:

  • Pulire la bocca dopo ogni poppata con una garza sterile imbevuta in acqua e bicarbonato (500ml di acqua – un cucchiaino di bicarbonato) basta avvolgerla attorno al vostro dito e passata su lingua, gengive e palato;
  • Sterilizzare tettarelle e ciucci regolarmente;
  • Avere cura dei capezzoli lavandoli e asciugandoli accuratamente dopo ogni poppata;
  • Lavare bene le mani prima di ogni poppata;
  • Abituare nostro figlio ad avere una buona igiene orale sin da piccolo.

Questi buone abitudini è bene seguirle a prescindere dal mughetto, tuttavia, nel caso della comparsa di questo “rompiscatole” è sempre un’ottima idea consultare il proprio medico di fiducia per una valutazione accurata, perché in alcuni casi è necessaria una terapia farmacologica.

Noi non avevamo ancora un medico di fiducia, o meglio, quello che avevamo non l’ha conquistata per niente; non avevamo nemmeno ancora il pediatra di famiglia perché il problema è sorto quando Flavia aveva appena 10 giorni e purtroppo a causa di una serie di “imprevisti” il nostro intervento non è stato tempestivo da evitarci antimicotico ecc.

Ho voluto integrare la mia esperienza a questo articolo informativo per evitare che altre madri possano trovarsi nella mia stessa situazione, perché è stato davvero tremendo ascoltare quel pianto di sofferenza e non riuscire a consolarlo, ma soprattutto a capire come poter esserle d’aiuto.

Di tutte le buone abitudini elencate sopra, quella che non seguivo era la pulizia della bocca; non sapevo si dovesse fare e nessuno me l’aveva mai detto, per cui il mio consiglio è: fatelo sempre e a prescindere anche perché sarà importante pure per la salute del dentini, ma di questo ne parlerò in un altro articolo.

Spero davvero di esserti stata utile.

Un abbraccio.

 

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2 risposte

  1. La mia piccola ha 3 mesi… aveva 5 giorni quando siamo andati a prenderla in un altro ospedale (causa Covid)… avevo già notato la bocca bianca, ma la diagnosi me l’ha data la pediatra all’undicesimo giorno quando gliel’ho portata per una visita (candida che io ovviamente non avevo) fatto è che da allora ancora non gli passa e non so più che fare!
    Lavaggi continui alla bocca con garza sterile acqua tiepida e bicarbonato, mycostatin 4 volte al giorno, sterilizzo tutte le volte ciucci e biberon con sterilizzatore a vapore… e ancora niente… ora sto iniziando anche a mettere tutto a mollo con acqua e bicarbonato, dopo averli accuratamente lavati come sempre, e poi sterilizzo a vapore!
    Più di questo non so che fare! 😭
    Anche un altro pediatra mi ha confermato questa cura!

  2. Ciao cara mamma, mi dispiace so perfettamente cosa stai passando. Purtroppo il mughetto è difficile da mandare via anche noi ci abbiamo messo tempo perché preso in ritardo. A Flavia la candida aveva raggiunto anche l’intestino e la patatina. Al pronto soccorso mi prescrissero il daktarin è il canesten da usare per la zona genitale. Prova a chiedere al tuo pediatra se questa terapia può portare a maggiori benefici visto che non ci sono miglioramenti. Il guaio è che quando hanno questa candida per molto tempo dopo è come se si sensibilizzassero e ci sono facilmente soggette o almeno nel nostro caso è andata cosi. In bocca al lupo e se ti va contattami tramite il profilo Instagram così mi fai sapere com’è andata. Un abbraccio

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