Come donna apprezzo Maria Montessori per il coraggio di farsi spazio in una società ostile e maschilista. Come madre, invece, penso che Maria Montessori sia stata un’educatrice decisamente all’avanguardia se si pensa al metodo educativo decisamente autoritario dell’epoca. La filosofia montessoriana stravolge le prospettive sia in merito all’educazione che alla stessa visione del bambino, tanto da poter parlare di “autonomia” e “indipendenza” già dai primissimi anni di vita, ovvero da quando il bambino è in grado di muoversi da solo.
Durante la gravidanza ho cominciato ad interessarmi alle attività che avrei potuto proporre a mia figlia, fase dopo fase, per crescere e sperimentare insieme a lei il metodo Montessori. Aver contattato Fabiana poi, mi ha aperto la mente ad un mondo di idee pratiche e consigli… e da qui comincia la nostra “Avventura” insieme.
In cosa consiste il Metodo Montessori
Secondo Maria Montessori, il bambino non è un “vaso vuoto” che va riempito di nozioni e congetture, ma è un “essere completo, pieno di potenzialità, che contiene già in sé”, bisogna “solo” aiutarlo a tirarle fuori. Il compito dell’adulto, quindi, sta proprio nell’accompagnare il bambino in questa scoperta di sé, assecondando la spontaneità delle sue azioni.
Quando si va a stimolare la curiosità del bambino, infatti, in lui nasce un interesse autentico ed è proprio in virtù di questo istinto si muove, agisce, scopre e così cresce.
“Aiutami a fare da solo” è l’espressione identificativa di questo metodo educativo che non può essere confinato all’ambito scolastico, ma è necessario che entri a far parte anche del quotidiano.
I fondamenti del Metodo Montessori sono:
- Ambienti a misura di bambino;
- Materiali di sviluppo;
- Calma e comprensione
- Ordine
- Disciplina
La libertà del bambino è il principio fondamentale del metodo Montessori, ma questo non si traduce in un’assenza di regole, al contrario, è proprio dalla libertà che emerge la disciplina.
Secondo le idee montessoriane, infatti, l’apprendimento è un processo lento che necessita di azioni ripetute e perfezionate fino a che il bambino riesce a farle proprie.
L’adulto, mettendosi dalla parte del bambino, deve lasciarlo libero di muoversi e con calma e comprensione accompagnarlo in questa esplorazione senza mai indurlo a compiere un’azione piuttosto che un’altra o sostituirsi a lui nel fare qualcosa, solo così il bambino ha modo di sperimentare, autocorreggersi fino a prendere consapevolezza delle proprie azioni e a responsabilizzarsi.
Ti propongo un esempio concreto in modo da rendere il concetto il più chiaro possibile. Un bambino di circa due anni vede una sedia, si avvicina ad essa e inizia a girarla e rigirarla; inizia a sbatterla rumorosamente a terra e cerca anche di salirci sopra rischiando di farsi del male.
Se non facciamo lo sforzo di metterci nei panni del bambino, finiamo per interpretare quel comportamento come “disturbante” e interveniamo bloccando quelle azioni con ordini: “stai fermo!” -“Ti fai male!” che poi, in genere, sono solo controproducenti. Quello che richiede questo metodo è di “farci piccoli”, dobbiamo riflettere ed andare oltre. In questo modo, ci verrà naturale avvicinarci al bambino, in modo da evitare anche che faccia del male a sé stesso o ad altri, e con calma gli spieghiamo a cosa serve la sedia, gli mostriamo come si usa e aiutiamo il bambino ad usarla.
I genitori, nel metodo Montessori, sono chiamati ad un compito non semplice, specie in una società orientata alla velocità e all’immediatezza, ma con gli strumenti adatti alle varie fasi di sviluppo del bambino si può favorire questo processo di apprendimento e aiutarlo ad essere autonomo.
Come “portare a casa” il Metodo Montessori
Nel mondo ci sono oltre 65 mila scuole montessoriane, pensate e costruite a misura di bambino, ma come possiamo rendere l’ambiente domestico stimolante e adatto alle esigenze di nostro figlio?
Bisogna tener ben presente che l’ambiente, i materiali di sviluppo e gli adulti che si relazionano al bambino sono di estrema importanza nel metodo Montessori.
L’ambiente deve essere liberante e non liberatorio per il bambino, cioè deve favorire la nascita di un’attività individuale spontanea ed autonoma all’interno di una serie di opzioni limitate, (pre)scelte dall’adulto.
In questa ottica, l’ambiente deve presentarsi:
- Attraente: deve invogliare, essere invitate agli occhi del bambino;
- Ordinato: il senso di ordine crea anche ordine e calma mentale;
- Tranquillo: il caos generato da troppi rumori non aiuta e non facilita la concentrazione del bambino;
- ben suddiviso: è importante proporre poche attività per volta e ben organizzate.
Quindi all’interno delle nostre case cosa possiamo fare?
È fondamentale che ogni attività abbia il suo spazio, ma è pur vero nella vita reale possiamo trovarci di fronte a dei limiti oggettivi, come case piccole o materiali non proprio a misura di bambino.
Tuttavia, non bisogna mai scoraggiarsi, ma con un po’ di fantasia e creatività, possiamo comunque progettare degli ambienti per rendere i nostri bimbi liberi di sperimentare e agire da soli sperimentando l’indipendenza.
Ecco 6 idee pratiche per rendere la nostra casa a misura di bambino:
- Il bidè, un lavandino a misura di bambino;
Mettiamo un gancio all’altezza di nostro figlio a cui appendiamo una piccola asciugamano, mentre sul bordo del bidè appoggiamo un bicchiere con il suo spazzolino e il dentifricio e un sapone. Ideale sarebbe mettere anche un piccolo specchio, il modo che il bambino possa vedere che dopo essersi lavato è pulito. Pian Piano, il bambino interiorizzerà l’abitudine di lavarsi i denti prima di andare a letto, quella di lavarsi le mani e faccia prima e dopo mangiato fino a raggiungere una completa autonomia. Ovviamente tutto questo deve avvenire sempre sotto la nostra supervisione, proponendo certe attività come un momento condiviso.
- Un piccolo aiutante chef;
Quando dobbiamo preparare il pranzo e la cena coinvolgiamo i nostri figli dandogli degli oggetti da cucina così da coinvolgerlo in questa attività. I bambini adorano sentirsi utili. Non a caso, sono state progettate le “famose” torri montessoriane che permettono in maniera sicura lo svolgimento di attività di questo tipo. Su youtube trovi anche un tutorial su come realizzare una torre montessoriana con alcuni accessori di IKEA. (https://www.youtube.com/watch?v=QJEzoqk6Cd0) vedere altro
- Usare mensole o piccole librerie per disporre i suoi giochi;
L’oggetto più comune da trovare nelle nostre case sono le ceste, perché più pratiche e capienti. Se però, si vuole adottare un orientamento montessoriano è importante che i giochi siano visibili in maniera ordinata e a portata di mano del piccolo. Si può ricorrere anche a dei vassoi o a dei cesti bassi, l’importante è che gli oggetti al suo interno siano disposti in maniera ordinata.
- Ganci “ovunque”;
In bagno per la sua asciugamano; in cucina per il suo grembiulino; in camera da letto per i suoi vestiti e uno anche per lo zainetto o le borsette. Tutti alla sua altezza così, quando sarà autonomo nello spostarsi, potrà prendere o posare queste cose da solo o da sola.
- Lettino montessoriano;
Il lettino montessoriano sarebbe l’ideale, tuttavia basta un lettino molto basso che sia facilmente accessibile anche per i più piccini. - Creare un angolo verde, per metterlo in contatto con la natura;
Chi non ha la fortuna di avere un giardino, può realizzare un piccolo spazio verde in balcone e coinvolgere il bambino nella cura delle piante e dei fiori. Innaffiare, pulire le foglie o togliere quelle secche sono attività in cui facilmente possiamo coinvolgere i nostri piccoli per farli entrare in contatto con la natura. Tuttavia, quando è possibile, la cosa migliore è portarli a fare delle passeggiate nella natura, farli entrare in contatto con il terreno. Devono sporcarsi, non preoccupiamoci dei vestiti, per quelli c’è la lavatrice.
Infine, tu mamma e tu papà dovrai impegnarti ad essere un genitore autorevole, non autoritario; dovrai coinvolgere tuo figlio nelle attività domestiche in quanto parte della famiglia e non proporgli queste attività come punizione, perché rendersi utile in casa significa fare la propria parte in famiglia, maschietto o femminuccia che sia, e, cosa fondamentale, lo starai educando all’indipendenza.
“Personalmente sono molto ispirata dal metodo Montessori, voglio saperne sempre di più per “rubare” ciò che mi piace. Non voglio attenermi totalmente ad un metodo, ma cerco di farlo mio, per conservare, anzi, preservare anche la mia spontaneità. Preferisco trarne delle linee guida per poi adattarlo alla nostra vita familiare. Questo per dirti che non sei di fronte ad “perfetta mamma montessoriana”, ma solo ad una madre curiosa. Esploro, sperimento, imparo e… scrivo: la mia passione!”
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