Diastasi addominale post parto: sintomi e rimedi

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Durante la gravidanza, il corpo di adatta alle esigenze di spazio della nuova vita che cresce nel grembo materno. Lo sviluppo del bambino, infatti, obbliga i muscoli addominali (la famosa “tartaruga”, per intenderci) a separarsi, dando luogo ad una “diastasi fisiologica”. Il bambino, inoltre, ha bisogno anche di spazio verso l’alto, a livello sottocostale, per cui le coste si allargheranno tanto più facilmente quanto più i muscoli retti dell’addome e gli obliqui esterni saranno poco retratti. Infine, il peso dell’addome tenderà anche a trasformare la postura della mamma, accentuando la lordosi che apre a conseguenze abbastanza comuni come: dolore, difficoltà respiratoria, cattiva circolazione, stiramenti dei legamenti che sospendono l’utero, diastasi dei muscoli retti dell’addome e stiramento dei muscoli trasversi.

Il ruolo fondamentale dei muscoli addominali

I muscoli addominali, sono situati tra il torace e gli arti inferiori. Non si trovano solo sul davanti, ma anche lateralmente e posteriormente, attorno al tronco.

Ricoprono molteplici funzioni:

  • contengono i visceri;
  • partecipano al meccanismo respiratorio. Di fatti, la mobilità addominale durante la respirazione permette al diaframma un ruolo di “pompa” per far entrare ed uscire l’aria e, inoltre, favorisce il ritorno venoso;
  • coadiuvano il movimento e il mantenimento della postura;
  • e danno forma al tronco e alla silhouette.

Pancia gonfia dopo il parto: perché e cosa fare

Molte mamme sono deluse dal non vedere subito la loro pancia ritornare “piatta”, sembrando ancora in dolce attesa.

Dopo il parto, l’utero involve e il fondo si trova rapidamente al di sotto dell’ombelico e resta voluminoso e pesante ancora per settimane. Inoltre, il parto crea in maniera repentina un grande vuoto, ecco perché l’addome non è più tonico: l’utero è grande e i muscoli addominali sono troppo distesi, ci vogliono circa sei settimane, ma possono volercene anche di più, affinché si riduca la distanza dei muscoli addominali e l’utero ritorni al suo posto ritornando nelle sue dimensioni e la circonferenza si rimodelli.

Tutto ciò avviene fisiologicamente, a condizione che non si faccia nulla per ostacolare il naturale recupero.

Azioni che rallentano il recupero della parete addominale nel post parto

La gravidanza e il parto sottopongono il corpo ad una profonda trasformazione e anche ad un grave stress, per questo è necessario adottare una serie di accorgimenti per favorire il recupero fisiologico:

  • non fare sforzi e non affaticarsi;
  • evitare la stitichezza e quindi, le dannose spinte per liberarsi;
  • stare molto tempo in piedi, magari cullando il bambino in posture scorrette.

Per ritornare in forma servono gli esercizi giusti

La fretta di tornare in forma e sentirsi “quelle di prima” fa sì che sempre più donne eseguano esercizi fai-da-te, ignorando i giusti tempi di “riposo” e sottovalutando l’importanza fondamentale di una valutazione professionale delle proprie condizioni per individuare gli esercizi più adatti e delineare un percorso graduale e del tutto personalizzato per il recupero di strutture importanti come la muscolatura del pavimento pelvico.

Diffidare, dunque, da chi propone esercizi standardizzati.

Questi allenamenti, infatti, possono portare all’instaurarsi di problematiche serie, come:

  • incontinenza;
  • prolasso dei visceri;
  • e la diastasi dei muscoli retti addominali.

In genere, si consiglia di iniziare un allenamento leggero dopo circa 4 – 5 settimane dal parto naturale e 8 settimane dal parto cesareo, salvo diverse indicazioni.

È importante essere positive, ma soprattutto pazienti con sé stesse; infondo il nostro corpo ha impiegato circa 9 mesi per modificarsi e dunque, ha bisogno di tempo anche per tornare nelle condizioni precedenti.

Diastasi dei retti addominali nel post parto

La diastasi dei muscoli retti addominali o diastasi addominale consiste nella separazione eccessiva della parte sinistra e della parte destra del muscolo retto addominale, i quali si allargano e si allontanano dalla linea mediana.

La diastasi addominale può essere una conseguenza della gravidanza che, di norma, si risolve entro le 8/12 settimane dopo il parto, ma può volerci anche un anno. Se però, tale condizione si protrae oltre questo tempo, ovvero la pancia si gonfia in maniera esagerata dopo ogni pasto, se non migliora o se è presente un’ernia ombelicale, è probabile che ci sia una diastasi dei muscoli retti addominali post parto.

Solitamente i medici diagnosticano una diastasi addominale quando la differenza è superiore ai 2 cm tra i muscoli retti.

In merito, sono stati individuati alcuni fattori di rischio:

  • l’età della gestante superiore ai 35 anni;
  • il feto con un peso elevato;
  • una gravidanza gemellare;
  • altre gravidanze precedenti.

La diastasi addominale, erroneamente, è considerata una patologia innocua e solo estetica, ma le conseguenze di una diastasi sono importanti sia per il ruolo meccanico/posturale che di contenimento.

Di fatti, il cedimento della linea mediale fa sì che la parete addominale non è più in grado di contenere efficacemente la pressione degli organi addominali, predisponendo l’instaurarsi di ernie, soprattutto ombelicali.

Quando i muscoli addominali perdono la loro efficacia, non riescono più ad avere un’azione stabilizzante sul tronco e gli organi interni, mancando la barriera naturale dei muscoli retti, premono verso avanti, dando alla pancia una caratteristica forma prominente.

Come capire se si ha una diastasi addominale

I sintomi “funzionali” che la diastasi dei retti può provocare sono:

  • dolori alla schiena che si affatica più del normale a causa dell’instabilità della colonna;
  • dolori alle anche e al bacino;
  • gonfiore;
  • nausea;
  • difficoltà digestive;
  • difficoltà respiratorie;
  • alterazioni posturali;
  • senso di pesantezza al pavimento

È di fondamentale importanza accompagnare la donna nella conoscenza della problematiche, in modo da offrirle una maggiore consapevolezza non solo delle condizioni fisiche, ma anche dei trattamenti di riabilitazione che le permetteranno di ritrovare l’armonia funzionale ed estetica.

Per valutare correttamente la diastasi dei retti addominali è senz’altro necessaria una visita clinica, che attesti la distanza tra i due muscoli. È indicato eseguire una ecografia della parete addominale o una risonanza magnetica.

Diastasi chirurgiche 

Le diastasi chirurgiche, in genere, sono quelle superiori ai 4 – 5 cm e l’intervento che viene eseguito è solitamente un’addominoplastica.

I percorsi di cura sono due: chirurgico e riabilitativo. La riabilitazione, infatti, è essenziale sia nel trattamento conservativo che nel pre e nel post operatorio.

L’approccio fisioterapico porta benefici non solo da un punto di vista estetico, ma anche funzionale: di fatti, migliora la sintomatologia algica lombare, la stabilità e la forza del tronco, la postura e le disfunzioni legate al pavimento pelvico.

Ginnastica Ipopressiva per recupero della diastasi addominale

Il fisioterapista esperto, dopo una corretta valutazione, integrerà diverse tecniche, una di queste è la ginnastica ipopressiva, di cui ultimamente si sente molto parlare.

La ginnastica ipopressiva è un metodo di riprogrammazione posturale globale ideato dal dott. Marcel Caufriez negli anni ’80 che, attraverso la tonificazione della fascia addominale e del pavimento pelvico, va a riequilibrare anche la statica della colonna vertebrale.

Tale metodica nasce proprio dall’esigenza di individuare dei trattamenti specifici pensati per le donne nel post-parto che evitassero di aumentare pressione intra-addominale. La ginnastica Ipopressiva prevede una serie ordinata di posture che vanno ad aumentare la resistenza della fascia addominale e dare una decongestione alla parte pelvica.

Fondamentale durante l’esecuzione di tale metodica è una corretta respirazione, che favorisca l’intensificazione del lavoro posturale.

 

I benefici della Ginnastica Ipopressiva

I benefici sono alquanto immediati, infatti, anche dopo poche sedute è possibile rilevare:

  • un pavimento pelvico più tonico;
  • una postura più armoniosa;
  • un miglioramento della circolazione di pelvi e gambe;
  • e infine, oltre a prevenire, migliora anche la discesa degli organi interni.

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Lorena Pastena

Laureata in fisioterapia nel 2013, specializzata nella rieducazione Posturale secondo Mézieres e nella riabilitazione del pavimento pelvico frequentando il Master Universitario di primo livello presso l’università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, esperta in metodo Hypopresisvo secondo M. Caufriez e Pilates Fisios. Convinta che la prevenzione sia la base per la promozione della salute e questa può nascere dall’informazione e dal confronto. Dal 2017, insieme al progetto Core a Core, organizza incontri informativi-esperenziali, per promuovere il concetto di salute a 360° gradi, inteso come giusto equilibrio tra corpo, mente ed ambiente.

Mamma del piccolo Samuele, da anni a fianco delle donne, per sensibilizzare ed educare alla cura di sé,
in tutte le fasi della vita della donna ed in particolare nella delicata e travolgente fase del post parto.

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