Ascoltare musica in gravidanza: benefici e consigli pratici

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La musica preferita del feto: la voce materna

L’uso della musica come elemento terapeutico ha radici profonde: può alleviare il dolore, risollevare il morale ed è molto utile anche a ritrovare un equilibrio psicofisico.

Sin dai primi mesi di vita intra uterina, l’essere umano entra in contatto con il suono e con la musica, quindi potremmo quasi dire che tra l’uomo e la musica c’è una relazione innata. Nel grembo materno, infatti, il bambino è immerso in un universo di suoni e percepisce, attraverso il liquido amniotico, rumori interni come il battito cardiaco della mamma, la sua respirazione ritmica, ma anche suoni esterni come l’aspirapolvere, la radio, la televisione e le voci.

Tra tanti suoni il bambino privilegia ben presto la voce materna, distinguendola dalle altre, grazie alla maggiore intensità con la quale giunge. Si instaura così, un legame sonoro madre-bambino basato sulla voce materna che funge da “cordone ombelicale sonoro”.

Attraverso la pratica vocale, la madre comunica con il nascituro instaurando un vero e proprio dialogo. Anche se le parole che esprime sono prive di significato per il bambino, la voce materna sarà gradevole, comprensiva e carica di calore affettivo.

Un dialogo permanente con il “pancione” contribuirà a rafforzare l’attaccamento prenatale, l’immagine mentale e il futuro legame madre-figlio, investendo sulla relazione diadica e incoraggiando lo sviluppo psicofisico del bambino.

I benefici della musica in gravidanza

Sono numerosi gli studi scientifici che dimostrano gli effetti benefici della musica in gravidanza sia sulla salute della mamma che su quella del bambino.

Ascoltare la propria musica preferita in gravidanza riduce i livelli di stress, perché si va a stimolare la produzione delle endorfine che donano una sensazione di benessere e rilassamento. Di conseguenza, si abbassa leggermente la pressione arteriosa e questo riduce anche il rischio di sviluppare malattie tipiche della gravidanza, come la gestosi.

Lo stato di benessere della madre si riflette sul feto ed i benefici sono molteplici.

Le mamme che hanno l’abitudine di ascoltare musica in gravidanza favoriscono lo sviluppo del cervello del bambino, perché si va a stimolare la connessione tra i neuroni e l’apprendimento prenatale con risposte evidenti dopo la nascita.

L’esperienza sonora materna dev’essere ricca di elementi positivi per il bambino, primi fra tutti sono:

  • la voce materna;
  • la musica;
  • il canto materno prenatale.

I benefici della musica nella relazione mamma – figlio

Gli stimoli sonori favoriscono lo sviluppo di una sintonizzazione affettiva, a partire dalla prima ecografia, in cui si sente il cuoricino che pulsa, ma anche nell’ipotesi in cui sia la madre a sussurrare una canzoncina al bambino ancora in grembo.

I benefici più sorprendenti, infatti, non provengono solo dall’ascolto della musica, bensì dall’esecuzione stessa. Il canto materno prenatale, ad esempio, rafforza la relazione creando sensazioni ed emozioni positive per entrambi, soprattutto quando non è accompagnato da alcun strumento, perché non viene influenzata l’autenticità della voce materna. L’uso della voce come strumento musicale agisce sul sistema nervoso: le endorfine che si creano durante l’atto del cantare da parte della madre, passano al bambino attraverso il flusso sanguigno, svolgendo una funzione di benessere psico-fisico e di arricchimento.

Gli input sonori (voce materna, canti, suoni e musiche), dunque, hanno degli effetti benefici a livello affettivo, fisico e relazionale durante tutto il percorso dalla gravidanza al periodo neonatale.

Dopo la nascita, studi scientifici dimostrano che il bambino riconosce le voci esterne e mostra una preferenza per i canti e le ninna nanne maggiormente ascoltate durante il periodo intra uterino, rispondendo inoltre agli stimoli esterni con l’aumento del battito cardiaco e con movimenti fisici. Pertanto, il bimbo nel grembo materno non solo ascolta, ma è capace di ricordare grazie alla memoria fetale che viene conservata durante il periodo neonatale.

Musica in gravidanza: quale genere musicale scegliere

Nel mondo percettivo del feto, tutti i ritmi legati alla calma e alla serenità sono sinonimo di armonia, mentre i suoni bruschi sono indice di percezioni legate all’agitazione, all’ansia e al pericolo, per questo motivo è rilevante la scelta del genere musicale da ascoltare.

Sono da preferire suoni che danno beneficio, che favoriscono il rilassamento e il recupero energetico, evitando musiche che, invece, attivano sentimenti depressivi, solitudine, angoscia e tensione.

Una donna durante la gravidanza già vive continuamente episodi emotivamente conflittuali ed altalenanti: prova gioia, amore, serenità, ma anche ansia, angoscia e paura in vista del parto o per le condizioni di salute del proprio bambino e la musica a questo proposito può offrire un valido sostegno per gestire le sensazioni che accompagnano la complessa esperienza della gestazione giovando sia alla mamma che al bambino.

In genere si consiglia di ascoltare la musica classica in gravidanza per la purezza e la semplicità dei ritmi e delle alte frequenze che hanno caratteristiche evocative per favorire lo sviluppo e l’educazione musicale del bambino ancora in grembo.

Infine, proprio al fine di stimolare lo sviluppo celebrale del bambino e la sua capacità di apprendimento, si raccomanda di ascoltare ritmi differenti per ogni trimestre di gestazione:

  • Il Primo Trimestre

Durante il primo trimestre è consigliato ascoltare musica classica dalle melodie più ritmate che rimandano al battito cardiaco del feto e, inoltre, trasmettono gioia e serenità, sentimenti che specie nel primo periodo di gestazione sono fondamentali per il benessere della madre e del bambino;

Suggerimento: Vivaldi e Mozart;

  • Il Secondo Trimestre

Nel secondo trimestre, invece, sono da preferire melodie più dolci e accoglienti che vadano a cullare e coccolare il bambino;

Suggerimento: Brahms e Chopin;

  • Il Terzo Trimestre

Siamo alle battute finali, il bambino ormai è capace di muoversi e di rispondere agli impulsi esterni. In questa fase si possono alternare melodie più lente e dolci a quelle più ritmate. Inoltre, non per forza musica classica, ma in questa fase, forse più delle altre è fondamentale che la madre ascolti le sue canzoni preferite che magari sente di dedicare al figlio in attesa di poterlo stringere tra le sue braccia.

Suggerimento: da Chopin a Bach.

 

Musica e gravidanza: la mia esperienza

La gravidanza è il momento di transizione per eccellenza di noi donne. È un periodo estremamente delicato, durante il quale da figlie diventiamo madri e così impariamo a mettere da parte i nostri bisogni per privilegiare quelli di nostro figlio. Questo processo non è naturale e immediato come si può pensare, ma è un percorso in cui gioia e ansia vanno a braccetto. Tutto questo io l’ho vissuto per la prima volta durante una pandemia, con l’impossibilità di poter avere la mia famiglia vicino e di poter condividere con loro tutte le sensazioni della mia gravidanza. Il timore di essere contagiata e il terrore che un eventuale contagio potesse mettere a rischio la vita di nostra figlia mi hanno tenuta reclusa in casa per un periodo che è andato anche ben oltre la quarantena. Ricordo ancora la sensazione di angoscia che mi suscitava l’annuncio delle misure di sicurezza da adottare trasmesso in TV. Ero arrivata al punto di togliere il volume quando lo trasmettevano. Sapevo bene che tutto questo non era positivo, né per me né per mia figlia, così mi sono affidata ad un’amica fedele: la musica.

Ascoltando i miei brani preferiti mi estraniavo dal mondo circostante ed entravo in contatto con la mia bambina. Quando mi sentivo sola, mi sedevo in veranda e con la musica in sottofondo le parlavo, le raccontavo le mie giornate, i miei pensieri o semplicemente prendevo il sole e canticchiavo. Un giorno, mentre ascoltavo “Perfect” di Ed Sheeran si è fatta sentire forte e chiaro, cominciavo a sentirla da poco, ma quella volta non ebbi alcun dubbio.

Quel calcio mi commosse perché mi diede la conferma che lei era lì e mi stava ascoltando, che quella relazione fino a quel momento apparentemente unilaterale era invece corrisposta e da quel momento non c’è stato un giorno in cui non mi sono dedicata a coltivare il nostro legame.

Le ho dedicato decine e decine di canzoni e spesso mi lasciavo andare all’emozione nel cantargliele. Sotto questo aspetto, non tutto il male vien per nuocere, perché la quarantena mi ha permesso, anzi ha permesso a me e mio marito di viverci profondamente questo momento. È stata una gravidanza intima, privata di cui siamo stati estremamente gelosi.

Ti racconto un aneddoto particolare legato alla musica e alla gravidanza che poi è stato anche il motivo che mi ha portata a conoscere Roberta e a scrivere questo articolo per incoraggiare l’uso della musica in gravidanza.

Durante i nostri momenti mamma e figlia, ho notato che Flavia reagiva particolarmente alla canzone “Perfect” e da quando è nata è la nostra salvezza nei momenti di disperazione totale. Questo brano la calma, la rilassa e adesso comincia addirittura a canticchiarlo (a modo suo ovviamente). È la sua ninna nanna preferita. Questa mia esperienza evidenzia quanto descritto da Roberta e sentivo l’esigenza di incoraggiare questo momento di “raccoglimento” perché oltre al benessere psicofisico che ne deriva, regala emozioni indelebili che riemergeranno ogni volta che si riascolteranno i brani che hanno accompagnato questo momento così straordinario.

Insomma, ascoltare la musica durante la gravidanza credo faccia molto bene anche all’anima.

La mia playlist speciale in gravidanza

  1. Perfect di Ed Sheeran (ovviamente!)
    2. Amor che nulla hai dato al mondo di Gianna Nannini
    3. Celeste di Laura Pausini
    4. A modo tuo di Elisa
    5. Il senso di ogni cosa di Fabrizio Moro
    6. Baciami adesso di Enrico Nigiotti
    7. Benvenuto di Laura Pausini
  2. La cura di Franco Battiato
    9. Photograph di Ed Sheeran

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Roberta Cafiero

Educatrice professionale di prima infanzia sensibile al tema dell’inclusione di soggetti fragili. Questo la motiva a specializzarsi nell’integrazione scolastica di alunni con bisogni educativi speciali e nel sostegno di alunni disabili per la scuola secondaria di secondo grado. Nel tempo libero ama dedicarsi alla cura della casa e al bricolage, in particolare la diverte dare nuova vita a vecchi mobili.

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